Sbagliando si IMPARA, ma non da tutti. Tutti gli errori di una vita fotografica raccolti in una scomoda auto intervista.

E’ passato qualche anno da quando per la prima volta ho preso in mano il mio primo strumento elettronico per catturare la luce, mai avrei pensato che quella piccola scatolina nera, nel corso degli anni, avrebbe assunto un’importanza grande all’interno della mia vita. 

Con queste poche e striminzite righe, voglio rendervi partecipi di quello che è stata la mia storia ed il mio percorso fotografico, le riflessioni, gli errori, le delusioni e le mie piccole soddisfazioni ed il tutto lo farò con la massima trasparenza possibile, nudo e crudo.

Mi farò un auto intervista, parlerò tra me e me

 

Hai iniziato a fotografare perchè? 

Perchè sentivo la voglia di rappresentare qualcosa di bello e soprattutto di mio. 

Ci sei riuscito?

Ti dico di si, perchè la fotografia mi fa stare bene, mi rasserena, riesce ad esprimere quello che sono ed è questo quello che conta veramente.

Ma eri bravo quando hai iniziato?

Assolutamente no e forse non lo sono tutt’ora. Posso dire di essere cresciuto tanto, ma ho ancora tanto da imparare, vivo la fotografia come un lungo percorso fatto di scalini, ogni volta si sale di uno scalino, ogni volta si imparano cose nuove, soprattutto sbagliando. Uno degli errori più grandi che secondo me si può commettere in questo mondo è quello di voler fare tutto e subito. 

Cosa non avresti fatto del tuo percorso fotografico? 

Io dico che rifarei tutto perchè è solo grazie alla strada che ho percorso che posso dire di essere cresciuto, anche come persona. Certe cose le capisci solo dopo averle fatte ma ve ne parlo dopo, tanto le domande me le faccio da solo. 

Cosa suggeriresti a chi sta iniziando adesso a fotografare e quali errori non dovrebbe commettere?

Qui la risposta è un pò lunga perchè rivedendo il mio percorso di errori ne ho fatti tanti anche io e molto spesso li rivedo anche oggi in molti neofiti, faccio un breve sunto:

 

  1. Il primo consiglio che mi sento di dare è quello di circondarsi di persone positive, di persone che ti possano aiutare, di persone pronte a condividere con te la stessa passione. Accerchiarsi di persone sbagliate molto spesso pregiudica il tuo cammino fotografico. Pertanto devi saper riconoscere chi ti arreca danno e chi non potrà mai portarti dei benefici, anche sulla base dei consigli che vi sto per dare. Vivi la fotografia con spirito positivo, c’è tanta bellissima gente da conoscere e tantissime cose da imparare. 
  2. Il secondo consiglio e forse il più importante, è STUDIA. 
  3. Il terzo consiglio è STUDIA, forse l’ho detto già al secondo, non fa nulla, meglio abbondare, inizia dalla Composizione, è il pilastro portante della fotografia, senza quest’ultima te ne fai niente di 100000 di attrezzatura fotografica. 
  4. Fotografia di Paesaggio significa soprattutto programmare bene, se non sei un amante delle previsioni meteo, meglio che ti aggiorni perchè altrimenti è meglio darsi all’ippica. 
  5. Cercare di fare belle foto non significa per forza cercare di copiare pari pari le foto degli altri. Sia chiaro, è giustissimo che un neofita o un professionista fotografi tutto e soprattutto gli spot più famosi, (ci abbiamo fatto una mappa apposita, non sarei coerente  a dire il contrario, per molti la fotografia è puro divertimento e se c’è Disneyland a disposizione, perchè devo andare per forza nello scivolo dietro casa? Perchè mi fa moralmente  più chic? No, quindi vado a Disneyland, punto, non lo vieta nessuno, anzi, “altrimenti l’Islanda non avrebbe più turisti fotografi”) ma non deve essere una corsa al copia ed incolla e soprattutto una corsa a rifarlo il giorno dopo. Va bene prendere spunto ma bisogna cercare la propria strada, sempre. Proprio qualche giorno fa mi sono fatto quasi tutta la strada principale delle crete senesi alla ricerca di spot fotografici, sono tutti strafotografati, ora, a parte uno passato da un amico, gli altri per me sono tutti nuovi, mai visti prima, neanche sul web. Sono andato alla ricerca di qualcosa di mio, che esclusivo non sarà mai, ma per me si e sto bene. 
  6. Evita chi ti vuole fare credere che tanto le foto ormai son tutte uguali e bisogna fotografare foglie e alberi in fila per fare qualcosa di diverso e bello. Se da una parte è vero, salvo rare eccezioni, che le foto sembrano tutte uguali, è vero anche che fotografare foglie e alberi in serie, seppur più complicato dal punto di vista tecnico, è stato già fatto anche, quindi tra tante copie e poche copie, la sostanza non cambia, fotografate quello che vi piace e quello che vi fa stare bene, se riuscite a trovare la vostra strada esclusiva, ancora meglio. Non tutti nascono fotografi o devono fare per forza il fotografo professionista. 
  7. Se ti copiano lo spot, non bannare tutti quelli che pensi ti abbiano rubato la proprietà intellettuale, ma pensa che quello spot è stato fotografato da qualcun altro già migliaia di volte prima che arrivassi tu. Anzi, vivila in maniera positiva, vuol dire che hai fatto bene ed hai visto cose che gli altri non sono stati capaci di vedere da soli. E’ devo dirti che uscire da questa spirale è il più grande successo personale che tu ti possa regalare. Ti rifanno la foto uguale? Benissimo, devi essere contento, vuol dire che hai fatto bene. 
  8. Lo spot fotografico più bello e conosciuto non sempre paga. Ho imparato negli anni che dal punto di vista tecnico, si diventa dei bravi fotografi quando si riesce a tirar fuori qualcosa di buono anche dove in teoria qualcosa di buono non c’è, quando sei capace di fare ciò, puoi dire di essere completo tecnicamente;
  9. La fotografia è sacrificio, se non ti piace cercare e programmare, lascia perdere.
  10. La prima spesa che devi fare dopo la tua macchina fotografica è sempre un valido cavalletto. Non buttare 70 € oggi per ributtarne altre 150 dopo 1 anno e forse anche molto di più se butti la tua attrezzatura a terra. Spendine subito di più, è un investimento che ti pagherà nel tempo. 
  11. I like sui social non sono il male della fotografia, è interpretarli in maniera errata che porta ad una distorsione del modo di viverla. Quanta rabbia quando non si prendeva i like che ci si aspettava; era la cosa più sbagliata che potevo pensare. Non si può attribuire a Facebook e Instagram o qualsiasi altro social, il potere di decidere se una foto sia bella o meno, perché la foto è tua ed è il tuo modo di vedere la realtà, quindi lascia stare i like e pensa a migliorare tecnicamente. Ci sono tanti fattori che influenzano i social, ci sono immagini che tecnicamente non dovrebbero esistere che prendono migliaia di like e foto tecnicamente molto valide che non si fila nessuno, quindi non darci tantissima importanza, o meglio, non nell’immediato. Non escludere completamente il giudizio di questo mondo, se oggi prendi 2 like fregatene, se domani ne prendi 2, fregatene lo stesso, se per 2 anni prendi 3 like, puoi continuare lo stesso a fregartene (l’arte è arte ed è sempre soggettiva, per me Picasso poteva rimanere anche un perfetto sconosciuto), ma due domande me le farei.  Nel frattempo continua a scattare per te e a crescere, ne ho visti e sentiti troppi di fotografi intenti ad abbandonare la fotografia perché sui social hanno poco successo, cosa inammissibile. 
  12. Evita  la corsa ai like disperati sui gruppi delle casalinghe. Per carità, nulla contro quest’ultime, anzi, ben vengano, ma prendere 1000 like su un gruppo di paese, non deve farti sentire affermato come fotografo. I titoli, se proprio li volete, sono altri. 
  13. Mai abbattersi per qualche insuccesso, ma per crescere bisogna essere pronti a rialzarsi sempre ed accettare le critiche. Vivila con spensieratezza e se hai problemi con il mondo, non portarli con te nella fotografia.   
  14. Ricorda che tutti hanno fatto foto brutte quando hanno iniziato, è più che normale. Il problema è se le continui a fare dopo anni e non se le fai all’inizio.
  15. Evita di fotografare per sfida o meglio, evita la sfida sbagliata. Dio solo sa quanti ne ho visti nel corso degli anni e quante volte mi ci sono trovato dentro anche io in questo contesto. Non si fotografa per sconfiggere nessuno, tanto più il rivale social, se proprio volete una sfida, deve essere volta alla crescita fotografica. Una sfida positiva e non “vado a rifare la foto di questo o quello e la faccio meglio cosi gli faccio vedere io”. Devi pensare:” Guarda quanto è bravo questo o quello, ci devo arrivare anche io a quel livello e perché no,  fare meglio”. Quando ho abbandonato le sfide cattive ho iniziato a crescere e fidatevi che nel mio piccolo e nel mio modestissimo percorso, ne ho puntati tanti di fotografi che sembravano inarrivabili, tutti tranquillamente agganciati e sorpassati dal punto di vista tecnico. Lavorate e concentratevi sul vostro, niente di più.
  16. Evita le guerre dei social. Sai con quanta gente mi è toccato discutere negli anni per le cavolate più atroci. Tanto non vince mai nessuno. Molto spesso sono solo equivoci da tastiera, parlarne di persona è sempre la cosa migliore. Quando trovi l’ignorante che non vuol capire, non perdere tempo bloccalo, non ne sentirai la mancanza. 
  17. Evita le persone negative e quelle che si lamentano sempre degli altri, non ti faranno crescere e ti ritroverai in men che non si dica in qualche chat che parlano male male di uno o dell’altro fotografo. Non ho detto che non si possa parlar male di qualcuno, anzi, in privato ognuno è libero di fare ciò che vuole, il problema sorge quando in queste chat si parla solo male e non di altro. Molto spesso fanno comunella tra di loro. Sono il male peggiore della fotografia.
  18. Evita di prendere per buono quello che ti vende la sua verità fotografica come unica ed inimitabile. Sia chiaro, la colpa è tutta la tua in questo caso. Ti stai limitando da solo! Nessuno può venderti la bibbia della fotografia ed il perchè è semplicissimo, non esiste. Può trasmetterti il suo modo di pensare ed il suo sapere, ma se credi di aver conosciuto il Dio della fotografia sulla terra, ti sei fregato da solo. Smetterai di crescere, smetterai di imparare, smetterai di arricchire il tuo bagaglio di conoscenze, perché chi ti vende la presunta verità non farà mai arrivare sopra di lui e non ti permetterà mai di calpestare i suoi piedi. Ti ritroverai a fare fotografie una uguale all’altra, a contare fino a 2 senza sapere che c’è anche il 3, il 4, il 5 e così via. Sei sei contento cosi va benissimo, come in ogni punto massima libertà.
  19. Stai attento perchè quello che oggi ti può sembrare il Van Gogh della fotografia, domani potrebbe sembrarti semplicemente uno schizzo di un bambino dell’asilo. Quindi segui la tua strada di crescita, ma non credere ci sia qualcuno di inarrivabile, non porti limiti. Oggi rivedo tante foto che in passato mi sembravano dei miraggi fotografici, e dico: “ma come ho fatto a farmela piacere così tanto?”  E’ normale anche questo, fa parte della tua strada.
  20. Evita l’invidia. Se qualcuno raggiunge un traguardo, molto probabilmente se lo sarà meritato e sicuramente avrà lavorato molto più di te, prendilo da stimolo, punto.
  21. Evita le tifoserie da stadio e di schierarti per uno o per l’altro fotografo come se a fine mese ti facesse un assegno in bianco. Non te lo farà,  anzi, pagherete voi per rendervi ridicoli agli occhi di molti.. Mettere un commento di apprezzamento a foto di scarso livello,  solo perché bisogna ingraziarsi uno o l’altro fotografo, non vi fa fare una bellissima figura agli occhi di chi è abbastanza neutrale. Personalmente preferisco una critica costruttiva che 10000 commenti bella, bravissimo. Sicuramente fa piacere leggere tanti apprezzamenti, ma va dato il giusto peso.
  22. Togliti la paura di non poter commentare qualcuno. Se si esprime la propria opinione con educazione, è giusto confrontarsi. Se chi si crede più bravo non è in grado di confrontarsi con te, va evitato come la peste.
  23. Evita la guerra dei brand fotografici, anche in questo caso, le case produttrici non ti hanno regalato nulla, le reflex sono solo dei pennelli con cui disegnare luce, fare il tifo per un pennello o per l’altro non so cosa ti possa portare di positivo.  Giocare a chi ce l’ha più grosso, fidatevi, non ti farà rendere meglio in fotografia. E’ uno degli errori più comuni che si possano fare all’inizio.  Ancora ricordo le diatribe con il mio amico Mariani su Canon Vs Nikon. Dopo tanti anni, si discute diversamente, “si questa è meglio su questo aspetto e l’altra è meglio nell’altro, ci si è evoluti insomma.
  24. L’ho detto sopra, la fotografia è arte e pertanto è soggettiva, ma se ti commentano una foto con un consiglio, chiunque esso sia, la prima regola è : (e la scrivo in maiuscolo) NON RISPONDERE MAI : MA A ME PIACE COSI. Se a te piace cosi, disattiva i commenti al tuo post quando la inserisci sul web. Non vuoi crescere e non vuoi che si apra un contraddittorio tecnico, forse ti senti troppo bravo e forse i social sono il posto sbagliato dove postare le tue opere, una galleria d’arte è il luogo ideale (chiusa al pubblico però).
  25. Non dire MAI e poi MAI io la fotografia non la post produco, la pubblico come esce dalla macchina. Le ha postprodotte la macchina per te e tu ignori la cosa. La postproduzione non è il male della fotografia, anzi, non è detto che bisogna per forza stravolgere una foto, bastano anche pochissimi passaggi per renderla migliore. Il mondo va avanti e la tecnologia anche, restare indietro con i tempi non aiuterà il vostro ego fotografico. Nulla di contrario all’utilizzo di vecchie tecniche fotografiche e anche del rullino, fanno parte della storia di questa arte e secondo me aiutano anche nella crescita personale, ma non deve essere un’esclusività. 
  26. Se proprio non sei un mago in post produzione, evita di strafare. Le cose semplici avranno sicuramente maggior riscontro rispetto a cose troppo pompate, se poi ti piace saturare l’arancione a manetta perchè tira di più sui social, allora stiamo parlando di un altro mestiere e non di fotografia.
  27. Si impara sempre, che tu sia neofita o professionista, se credi di aver raggiunto qualsiasi presunto traguardo, sei finito. Ogni persona, ripeto, professionista o neofita che sia, può arricchire la tua esperienza fotografica. 
  28. Evita di raccattare corsi di fotografia qua e là, cercando sempre qualcuno che ti passi l’ultima novità del settore. Stai rubando a te stesso e al tuo sapere come lo sta facendo anche chi ti passa quella cosa. Un giorno magari diventerai bravo e toccherà a te subire la stessa cosa. Poi non ti incazzare. Investi nella tua formazione ed investi bene. 
  29. Evita di comprare 1000 pannelli per post produrre. Ne utilizzerai si e no 1 o massimo 2, e per ognuno, 3 o 4 funzioni singolarmente. I plug-in non post producono le foto, ti aiuteranno a fare velocemente cose che magari già sai fare o di cui ignoravi l’esistenza, ma sei sempre tu a dover comandare sulla tua post produzione. Ripeto, comprali perché possono aiutarti tanto a velocizzare il flusso di lavoro, ma non credere che la foto te la faccia il pannello in automatico. Se credi ciò hai ancora tanto da imparare. Invece di comprarne 15 comprane 1 e il resto dei soldi spendilo con qualcuno che ti spieghi come farlo funzionare al meglio. Poi i soldi sono tuoi e fai come vuoi, ma se ti compri un pannello solo perchè cosi riesci a mettere la firma in automatico, non sei sulla tua buona strada ma solo su quella di chi te lo vende. 
  30. Ogni foto ha bisogno del suo tipo di post produzione, non esiste una post produzione che vada bene per tutte le situazioni di luce. Ci sono gli strumenti da imparare ad usare, una volta imparato ad usarli, poi puoi decidere come e quando usarli.  90 volte su 100 si riesce ad adattare un workflow a più situazioni, poi nelle 10 volte che non riesci cosa succede? Panico? O meglio foto inguardabile perchè non sai dove mettere le mani. Ben venga schematizzare e semplificare il proprio lavoro, ma se vuoi crescere devi imparare a metterti in discussione nelle 10 volte dove quello che sai fare non funziona. Non adagiarti sulle altre 90 volte dove sei nella tua zona di confort.
  31. Ricorda infine che se ti chiedono un aiuto non devi mai tirarti indietro. Quando è possibile non mi sono mai tirato indietro e devo dire che ho avuto la fortuna di conoscere tante persone che hanno sempre ricambiato senza esitare.

Lo so, mi sono dilungato troppo ma ne ho fatti troppi di errori  e ne vedo tanti commettere ogni giorno. Poter evitare ad alcuni di voi di commetterli, sarebbe una cosa piacevole per me. 

Secondo te quanto conta l’esperienza in fotografia

Penso che la famigerata gavetta serva in fotografia come in ogni campo artistico. Logicamente c’è chi è dotato ed arriva prima e chi invece ha bisogno di più tempo ma se si ha voglia e pazienza si arriva sempre. Penso che conti ancora di più sui vari docenti di fotografia, per fare corsi ci vuole un bagaglio tecnico molto elevato e non si può improvvisare come può succedere di vedere a volte sul web. Alla fine parlano sempre le opere, e se decidi di imparare da lui nonostante ci siano palesemente limiti tecnici incredibili, due son le cose, o hai dei problemi seri oppure è masochismo. Come detto sopra, il tempo vi svelerà l’inganno, non posso essere io a dirvelo.

 

Quanta importanza dai all’attrezzatura nella fotografia di paesaggio? 

L’attrezzatura fotografica ti aiuta tanto. Verissimo. Ma solo in determinate situazioni e a parità di competenze tecniche. Per iniziare basta poco, anzi pochissimo, poi con il tempo e quanto ne sentirai la necessità, potrai aumentare il tuo armamento. Se dovessi tornare indietro nel tempo rifarei lo stesso percorso, partire con una entry level, imparare piano piano le basi e poi passare ad una macchina abbastanza buona con cui elevare il livello qualitativo. La celebre frase “conta sempre il manico” vale sempre. 

Cosa pensi del mercato dei corsi e dei viaggi fotografici?

Penso che ci siano tantissimi professionisti bravi e preparati che fanno il loro lavoro egregiamente, ne ho conosciuti veramente tanti, come ho conosciuto anche chi lavora meno bene, ma fa parte delle normali logiche di mercato. L’offerta si sta allargando tantissimo negli ultimi anni ma come in tutte le cose, i più bravi andranno sempre avanti mentre per i meno bravi, i disonesti etc etc, il tempo farà la normale selezione. L’unica raccomandazione che mi sento di fornire in fine è che una Partita Iva non significa sempre garanzia di professionalità e serietà, valutate bene. 

Pensi che ci sia vera amicizia tra i fotografi? 

Negli anni ho conosciuto persone fantastiche con cui condividerei tanto della mia vita e con cui  ho passato momenti magnifici, ma la risposta è: in rarissimi casi SI e in molti casi NO. Ne ho visti troppi di fotografi sparire dai contatti da un giorno all’altro. E’ un mondo altamente competitivo, ci sono fotografi di cui hai rispetto e fotografi che faresti volentieri a meno di vedere, ci sono persone che rispetto e altre no, come sempre, ognuna di loro è parte integrante della mia crescita sia umana che fotografica, nel bene e nel male. 

In conclusione però devo sottolineare che il quadro è più che positivo, veri amici o no, di persone belle è pieno li fuori. 

C’è qualcosa che non proprio non sopporti nel mondo della fotografia? 

Si, l’ipocrisia, gli opportunisti, i presuntuosi e la gente di pochi principi morali. Ce ne sono tanti, fidatevi.

Ah, quelli che devono venderti per forza qualcosa, non li ho mai sopportati dai tempi delle enciclopedie. 

Che valore dai ai Follower di Instagram? 

Dal punto di vista tecnico, praticamente 0, dal punto di vista economico, se sono veri, possono essere un’ottima opportunità lavorativa ed è giusto dedicargli il giusto tempo. 

E alle foto di Instagram? 

Devo dire la verità, già un social, che decide per me in che formato devo pubblicare, mi sta un pochettino sulle scatole. Dal punto di vista qualitativo è quasi peggio di facebook, molto più impersonale e con contenuti a volte scabrosi. Rimane un ottimo strumento di scouting fotografico. 

Devo per forza fare migliaia di Chilometri per essere un vero fotografo di Paesaggio?

Ni, nel senso che un pò si è costretti, è la peculiarità di questo tipo di fotografia che lo richiede, ma non per forza bisogna finire in Patagonia o in Islanda per fare belle foto. Ci sono posti fantastici anche dietro casa che magari non avevi mai visto prima. L’Italia è piena, ogni regione ne è piena, pertanto anche se non puoi permetterti un’Islanda o una meta lontana, non rimarrai mai a bocca asciutta. 

Allora tu perchè ci vai?

Perché voglio variare il mio portfolio, sono andato in Islanda la prima volta 4 anni dopo aver iniziato a fotografare e non 6 mesi dopo aver comprato la mia prima reflex. Come ripeto sempre, tempo a tempo. Ammetto che ho gravi lacune anche sull’Italia ma avrò il modo ed il tempo di recuperare. 

Meglio scattare soli o in compagnia?

Qui il tasto dolente. Il discorso è molto ampio. Se devo andare in un posto isolato e disperso, sempre meglio in compagnia, mai andare soli, non si sa mai cosa potrebbe succedere, anche la cosa più stupida, almeno puoi contare su qualcuno. Se devo scattare in posti ristretti o magari già frequentati di suo, preferisco stare solo e concentrarmi su quello che sto facendo. E le uscite di gruppo? Le trovo un ottimo modo per fare conoscenze, condividere esperienze, imparare cose nuove, sicuramente utilissime, ma la foto in sé e per sé viene dopo, se esce bene ma so già in partenza di non partire con quella esclusiva. 

Quanto tempo della vita dedichi alla fotografia. 

Diciamo moltissimo, la maggior parte. L’ho scritto sopra, la fotografia è sacrificio, mio ma anche delle persone che mi sono vicino, tolgo tantissimo tempo a loro per dedicarmi completamente alla mia passione. E’ una lotta a volte impari perchè a differenza di tanti altri, certe cose non te le puoi permettere, ma sono un lottatore e partire in svantaggio è quasi un’abitudine, mi piace rimontare, c’è più gusto nel vincere, e se perdi, hai la scusa ahaha. 

Naturalmente lo svantaggio è solo fotografico, perchè nella vita reale ho già vinto da tempo, la mia famiglia è il mio premio più grande. 

Quali sono i tuoi progetti futuri 

Tantissimi, sono un sognatore e come tale vivo la vita pensando al futuro. La mia attività è avviata già da qualche anno e so di dover ancora crescere ed imparare tanto, siamo solo al punto di partenza. 

La mie sono solo riflessioni personali e spero di poter aiutare qualcuno di voi niente di più, è la mia esperienza, voi fate le vostre.

Se qualcuno si sente tirato in causa, non pretendo che comprenda, molto probabilmente farà parte di uno dei miei sbagli. Mi perdonerà.

La foto è d’archivio, ancora non sbagliavo alimentazione 🙂

 

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