Padroneggiare la Luce Estrema: Una Guida Pratica all'HDR e al Bracketing
In uno dei miei precedenti articoli abbiamo imparato a riempire con precisione il nostro "bicchiere d'acqua", metafora per una singola esposizione corretta usando il Triangolo dellāEsposizione.
A proposito, se non hai ancora letto questo articolo fondamentale, lo puoi trovare qui prima di proseguire: il mio articolo sul Triangolo dell'Esposizione.
Una volta compreso come gestire una singola esposizione, ogni fotografo si scontra presto con una veritĆ ineluttabile: cosa succede quando la realtĆ supera le capacitĆ del nostro sensore? Pensa a quelle scene potentissime: un tramonto infuocato dietro a montagne scure, un vicolo in ombra che si apre su una piazza assolata. Il problema, in questi scenari, ĆØ che il rubinetto della luce diventa un idrante e tu hai a disposizione un solo, piccolo bicchiere per contenerlo: il sensore della tua fotocamera.
Questo Idrante di Luce non ĆØ altro che la GAMMA DINAMICA della realtĆ che stai fotografando, ovvero lāintervallo di luminositĆ , che si misura in stop di esposizione, che intercorre tra le zone più scure e quelle più chiare di una scena. Quando le zone di ombra e le zone di luce vanno in forte contrasto, il citato intervallo sarĆ molto grande, lāidrante di luce agisce a piena potenza e la gamma dinamica da recuperare ĆØ molto ampia.

La conseguenza ĆØ una scelta frustrante. Se cerchi di catturare il getto potente (le luci accecanti del cielo), perdi inevitabilmente tutte le delicate goccioline che compongono i dettagli nelle ombre. Se, al contrario, ti concentri su quelle goccioline per salvare il primo piano, il getto principale trabocca, "bruciando" irrimediabilmente le alte luci e perdendole per sempre.
Sembra una situazione senza via d'uscita. Invece, la soluzione non è scendere a compromessi. La soluzione è dotarsi di più contenitori. A volte 3, a volte 5, 7 o persino 9. E alla fine, unire tutto il loro prezioso contenuto in un'unica, grande bacinella: una singola immagine che racchiude l'intera gamma dinamica della scena.


Questa non ĆØ magia, ĆØ la tecnica del Bracketing dellāEsposizione per catturare lāintera Gamma Dinamica della Scena e del successivo HDR (High Dynamic Range) in post-produzione. Il concetto di base ĆØ semplice, ma padroneggiarlo richiede molta pratica e prove sul campo. In questa guida, che vuole essere una sintesi pratica, analizzeremo entrambi gli aspetti.

Le Tecniche di Bracketing: Come Riempire i Tuoi Bicchieri con Precisione
"Bracketing" significa semplicemente realizzare una sequenza di scatti della stessa inquadratura a diverse esposizioni. Esistono vari tipi di Bracketing (come il Bracketing sul fuoco, sul bilanciamento del bianco o sullāuso del flash), ma ci concentreremo esclusivamente sul Bracketing dellāesposizione, in quanto ĆØ quello più utilizzato per la fotografia di paesaggio e notturna urbana.
Lo faremo gestendo esclusivamente i seguenti parametri di scatto:
- Tempi di scatto
- ISO
- Diaframma
1. Il Bracketing Automatico (AEB - Auto Exposure Bracketing)
Ć la funzione integrata nella maggior parte delle fotocamere. Un trucco fondamentale per un'esecuzione perfetta: imposta la modalitĆ di scatto su autoscatto a 2 secondi. In questo modo, una volta premuto il pulsante di scatto, la fotocamera attenderĆ 2 secondi (annullando ogni vibrazione) e poi eseguirĆ in completa autonomia l'intera sequenza di bracketing impostata (3/5/7/9 scatti).

2. Le ModalitĆ di Scatto per il Bracketing
- PrioritĆ di Diaframma (A/Av) - La Scelta Consigliata: Imposti un diaframma e un ISO fissi e la fotocamera varierĆ automaticamente il tempo di scatto. Garantisce una profonditĆ di campo costante.
- Manuale (M) - Il Controllo Totale: Esistono 2 modalità di realizzazione del Bracketing in modalità M. La prima, sta nell'impostare diaframma e ISO ed attivare sempre la modalità automatica AEB da 3/5/7/9 scatti, il bracketing verra realizzato nella stessa maniera della modalità priorità di diaframma A/AV, ovvero verrano modificati in automatico solo i tempi. La seconda modalità invace consiste nella modifica manuale del tempo di scatto per ogni foto. Questa modalità è sicuramente più lunga ma ci offre il controllo totale, permettendoci nei casi di presenza di elevata gamma dinamica da recuperare (Vedasi Cityscape Notturno, di realizzare serie di Bracketing superiore ai 9 scatti)
- PrioritĆ di Tempi (S/Tv) - Un'Opzione Tecnica: Imposti un tempo fisso e la fotocamera varierĆ il diaframma. Bisogna essere consapevoli che la profonditĆ di campo cambierĆ a ogni scatto e si potrebbero avere problemi.
3. Bracketing a Mano Libera: Un Mito Sfatato
Con tempi di scatto di sicurezza, soprattutto nelle scene diurne o di golden hour, puoi eseguire un bracketing a mano libera. I moderni software allineano le immagini in automatico. Basta avere certezza che gli scatti più luminosi abbiano i tempi di sicurezza.
Il Numero Giusto di Bicchieri: Quanti Scatti per il Bracketing?
Una delle domande più comuni è: "Sì, ma di quanti scatti ho bisogno?". La risposta dipende sempre dalla gamma dinamica della scena. Ecco alcuni scenari pratici per guidarti nella scelta.
1. Alba e Tramonto (con il sole diretto nell'inquadratura)
Questa è la situazione con il contrasto più estremo in assoluto. L'idrante di luce è alla sua massima potenza.
- Scatti consigliati: Da 7 a 9 scatti.
- Intervallo: 1 stop.
- Strategia: Ć fondamentale traslare la sequenza per proteggere le alte luci attorno al disco solare (si sarĆ capito che personalmente non ĆØ mio gusto recuperare il sole e farla sembrare una pallina da tennis, mi piace maggiormente replicare l'effetto reale del sole sulla vista uamana) o la parte di cielo molto luminosa. Una sequenza a 7 scatti potrebbe essere
-4, -3, -2, -1, 0, +1, +2
.

2. Ora Blu e Paesaggio Urbano Diurno
La luce è più morbida, il contrasto è alto ma generalmente più gestibile rispetto a un tramonto diretto.
- Scatti consigliati: 5 scatti sono quasi sempre la scelta perfetta. A volte 3 possono bastare.
- Intervallo: 1 stop.
- Strategia: La sequenza standard
-2, -1, 0, +1, +2
di solito funziona bene. Una leggera traslazione può aiutare in presenza di cieli molto luminosi o luci artificiali intense.

3. Fotografia Notturna (Cityscape Classico)
Qui la sfida ĆØ il contrasto tra il buio profondo del cielo/edifici e le luci artificiali puntiformi e intensissime.
- Scatti consigliati: Da 3 a 5 scatti.
- Intervallo: Qui si può usare anche un intervallo di 2 stop per coprire più rapidamente la gamma (es.
-2, 0, +2
o-4, -2, 0, +2, +4
). - Strategia: La traslazione negativa è quasi sempre necessaria per assicurarsi che nessuna luce artificiale (lampioni, insegne) risulti "bruciata" nello scatto più scuro.

La Strategia Avanzata: Intervallo e Traslazione del Bracketing
L'Intervallo tra gli Stop: Per una fusione dei toni più graduale, consiglio di usare un intervallo di 1 solo stop (es. -2, -1, 0, +1, +2) invece di 2 stop.
Traslare la Sequenza per Salvare le Alte Luci: Per scene con luci estreme, è strategico traslare l'intera sequenza verso la sottoesposizione per proteggere i dettagli nelle aree più luminose (quindi con gli scatti più rapidi).
Facciamo un esempio di bracketing di 5 scatti con una traslazione negativa della sequenza. Sarebbe inutile fare solo 2 scatti sottoesposti per le parti chiare ed averne addirittura 2 per le zone più scure, ovvero delle ombre. Come ho ricordato nel precedente articolo, se lāacqua esce dal bicchiere (quindi bruciamo le luci) non ĆØ possibile recuperarle. Sarebbe anche inutile avere 2 scatti sovraesposti per le ombre, 1 ĆØ più che sufficiente. La sequenza originale del bracketing a 5 scatti sarebbe -2, -1, 0, +1, +2
. Sottoesponendo di 1 stop, la sequenza diventa -3, -2, -1, 0, +1
. Abbiamo uno scatto in più per le luci e uno in meno per le ombre.

Traslazioni Avanzate e Come Impostarle in Pratica
L'esempio sopra riportato parla di una traslazione su un bracketing di 5 scatti, ma è possibile farlo anche sui 7 e sui 9 scatti, partendo addirittura da una traslazione dello scatto "0" di 2 stop sottoesposto per le situazioni più estreme.
Per effettuare queste traslazioni sul campo, si può intervenire in due modi principali:
- In modalità Manuale (M): Si imposta la sequenza di bracketing e poi si trasla l'intera serie intervenendo manualmente e riducendo il tempo di scatto di partenza. La fotocamera manterrà gli intervalli impostati, ma partendo dal nuovo tempo più rapido che hai scelto.
- In Priorità di Diaframmi (A/Av): à il metodo più immediato. Si utilizza l'apposita funzione di compensazione dell'esposizione (il pulsante simbolo +/- solitamente posizionato in alto a destra nelle nikon o l'apposita rotellina che vedi nella foto seguente). Se imposti la compensazione a -1.0, ad esempio, l'intera sequenza di bracketing verrà traslata di uno stop verso la sottoesposizione.

Ecco un esempio pratico di traslazione di un bracketing automatico AEB di 9 scatti su un'immagine notturna
Come potete vedere, la serie sottostante termina l'ultimo scatto sul + 2 anzichĆØ su quello che era il +4 inizale. Questa partenza, realzziata sottoesponendo di 2 stop lo scatto orinario di partenza (0), mi permette di proteggere le luci e non avere scatti troppo esposti per le ombre. Molto spesso purtroppo, soprattutto in notturna (gamma dinamica molto ampia), questo procedimento non ĆØ sufficiente e ti troverai costretto a realizzare sequenze manuali oltre i 9 scatti.

Questo concetto, insieme a tanti altri, sono trattati con ĆØ trattato con esempi pratici nel mio ebook sul Cityscape Notturno, dove in oltre 200 pagine spiego tutto il processo del bracketing e dellāHDR NOTTURNO, che sostanzialmente non si discosta affatto dal paesaggio diurno in quanto parliamo sempre di Gamma Dinamica. Ci sarebbero tantissimi altri concetti da affrontare ma non voglio complicare la vita a chi legge questo articolo, nel mio blog andrò per step.

La Camera Chiara Digitale: I Flussi di Lavoro per la Fusione HDR
Aver catturato la sequenza perfetta ĆØ solo metĆ del lavoro. In post-produzione esistono molteplici metodi per fondere le esposizioni. Non esiste un unico flusso "migliore", ma strumenti diversi per scopi diversi: dalla velocitĆ al controllo artigianale. Photoshop, in particolare, offre un arsenale di tecniche.
Non ha senso per me scrivere su un articolo passaggi di post produzione, preferisco farveli vedere sul mio canale YouTube quanto prima.
Vi posso solo dire che per esperienza personale, visto il mancato funzionamento dellāHDR PRO a 32 bit di Photoshop, uso lāHDR di Camera Raw, lāHDR di Lightroom o altre tecniche su Photoshop come sequenze di livelli o maschere di luminositĆ .
Conclusione: L'HDR ĆØ una Scelta, non un Effetto
Padroneggiare l'HDR significa gestire l'intero processo, dalla scelta strategica del bracketing sul campo alla selezione consapevole del metodo di fusione in post-produzione. Non si tratta di creare immagini finte, ma di utilizzare la tecnica più adatta per rappresentare una scena così come i nostri occhi l'hanno percepita. Provate subito questa funzionalità , anche sbagliando, ma non perdete queste splendide occasioni di portare a casa degli scatti corretti ed eccezionali.
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