Photoshop 27 e “Nano Banana”: Rivoluzione AI o Morte della Fotografia? Un’Analisi Critica

Photoshop 27 e "Nano Banana": Rivoluzione AI o Morte della Fotografia? Un'Analisi Critica.

Il mondo della post-produzione è in fiamme. Con il rilascio ufficiale di Photoshop 27.0 (versione 2026), Adobe ha definitivamente spostato nel software principale le funzioni di Intelligenza Artificiale Generativa che per mesi abbiamo testato (e temuto) nella versione Beta.

Le novità sono due, e sono colossali. La prima è l'integrazione di modelli AI partner, tra cui il famigerato "Nano Banana" di Google. La seconda è l'adozione di una tecnologia in stile Topaz per la gestione del rumore e della nitidezza.

Questi strumenti promettono di velocizzare il lavoro e aprire possibilità creative impensabili. Ma a quale prezzo? E, soprattutto, quello che stiamo facendo... è ancora fotografia? Analizziamo la situazione, senza filtri e senza paura di dire come stanno le cose.

1. Le Novità Ufficiali: Cosa c'è in Photoshop 27

A. "Nano Banana" (Google Gemini 2.5)

La novità più discussa è l'integrazione di modelli AI di terze parti nel Riempimento Generativo. Ora, accanto al modello Firefly di Adobe, possiamo scegliere "Nano Banana" (Gemini 2.5 Flash Image di Google).

Questo modello è ottimizzato per trasformazioni stilistiche e creative, promettendo risultati diversi e, in alcuni casi, più realistici o fantasiosi del motore Adobe. Era lo strumento più potente della Beta e ora è ufficiale.

B. La Tecnologia Topaz dentro Photoshop: Rumore e Nitidezza AI

Per anni, i fotografi hanno usato plugin esterni come Topaz Photo AI (DeNoise/Sharpen) per finalizzare le immagini, perché oggettivamente superiori ai filtri di Photoshop. Adobe, in un'ammissione di questa superiorità, ha integrato una tecnologia simile (indicata da alcuni come powered by Topaz Labs) nel suo nuovo filtro "Upscaling Generativo".

Questo strumento ora non si limita a ingrandire, ma usa l'IA per:

  • Ridurre il Rumore AI: Riconosce e rimuove il rumore di luminanza e crominanza preservando i dettagli, fondamentale per chi scatta ad alti ISO.
  • Aumentare la Nitidezza AI: Ricostruisce i dettagli persi a causa del micro-mosso o di una messa a fuoco imperfetta, invece di applicare una semplice "Maschera di Contrasto".

2. Le Note Negative (Parte 1): I Costi e i Limiti Tecnici

Prima di celebrare, parliamo degli "imbrogli" e dei problemi reali.

A. È a Pagamento (a Consumo)

Queste funzioni non sono incluse nel tuo abbonamento. O meglio, lo sono, ma tramite Crediti Generativi. L'abbonamento standard ne include una manciata. Finiti quelli, l'IA si ferma. Per continuare a usarla, devi comprare pacchetti aggiuntivi.

Per un uso professionale, un pacchetto da 2000 crediti può costare circa 11,90€ al mese, in aggiunta al costo del proprio abbonamento Creative Cloud. L'IA è diventata un servizio a consumo.

B. Il Limite della Bassa Risoluzione

Ecco il problema tecnico che pochi sottolineano: queste funzioni lavorano e producono modifiche a bassa risoluzione.

Se lavori su una foto ad alta risoluzione (es. 50-60 Megapixel) e provi a generare un'area significativa, il risultato è un "rattoppo" a bassa definizione (spesso sui 1024px) che viene poi ingrandito artificialmente per adattarsi alla tua immagine. Il risultato? Una "pappetta" sfocata, priva di dettaglio, che stona terribilmente con la nitidezza del file originale.

Questo, per un fotografo di paesaggio che cerca il massimo dettaglio, è un limite tecnico inaccettabile.

Prima Dopo

3. Le Note Negative (Parte 2): Il Problema Etico. Questa NON è Fotografia.

E ora, il punto più importante. Quello che sta succedendo è pericoloso, e dobbiamo avere il coraggio di dirlo.

Sul web è pieno di "fotografi" che spacciano per scatti reali delle immagini create da zero, magari partendo da foto di stock ufficiali e stravolte con il Riempimento Generativo.

Molti si nascondono dietro la solita frase: "Eh, ma anche quando si è passati dalla pellicola al digitale si lamentavano tutti, dicendo che non era più fotografia".

Questa è una bugia. È un paragone che non regge.

Il passaggio dalla pellicola al digitale era un cambio di supporto, ma la sostanza era identica: si usava una macchina fotografica per catturare la luce del mondo reale attraverso un obiettivo. Era simile, era fotografia.

Questa nuova IA non è fotografia. È grafica.

Niente di male per carità e niente contro a chi usa questi nuovi strumenti, ci sono anche tanti bravissimi professionisti che da anni mixano le due cose e ne hanno fatto una professione artistica più che apprezzabile. Ma per noi comuni paesaggisti ?

Soprattutto per un fotografo di paesaggio, l'IA non può e non potrà MAI replicare gli elementi chiave del nostro mestiere:

  • L'esperienza di essere sul posto;
  • Lo scatto iniziale e la ricerca della composizione;
  • La gestione della luce reale;
  • La gestione dell'attrezzatura, la lotta con il vento, con le condizioni meteo;
  • Le emozioni che si vivono in quel momento e che guidano la creazione.

Un conto è usare l'IA per velocizzare un lavoro (rimuovere un sensore sporco, un piccolo elemento di disturbo). Un altro è stravolgere l'immagine o, peggio, crearla partendo da foto che non sono neanche nostre.

Ciò che sta accadendo è che una platea enorme di persone, spesso fomentata dalla mediocrità artistica e umana di chi li circonda, si sente in diritto di giudicare il lavoro altrui, pur non avendo le basi per farlo. E ora hanno uno strumento che permette loro di creare immagini false spacciandole per vere. La trasformazione fatta qui di seguito, potrà servire a qualche agenzia che deve pubblicizzare un viaggio invernale in islanda. Ma a noi paesaggisti a cosa può servire? A prendere LIKE? A regalarci emozioni? Non credo! Aspettiamo il futuro e vediamo questi strumenti come potranno darci qualcosa in più.

Prima Dopo

Conclusione: Occhio al Futuro

Questi nuovi strumenti sono potenti. L'IA è un aiuto incredibile per velocizzare il lavoro e per la creatività, ma non può e non deve sostituire l'atto fotografico.

Occhio, quindi. Vedremo cosa succederà, ma è fondamentale distinguere chi usa questi strumenti per migliorare un lavoro fotografico autentico e chi li usa per creare grafica digitale spacciandola per fotografia.

Magari un giorno la nostra fotografia sparirà per sempre. Al momento, resistiamo. Per quanto tempo ancora? Non posso dirvelo, il futuro avanza.

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